Con l’affermarsi della bioedilizia le case in legno sono ormai diventate la scelta di riferimento per chi ha l’esigenza di fare un investimento immobiliare sicuro e durevole. Tuttavia, essendo una tecnologia che a prima vista può sembrare lontana dalle case che viviamo tutti i giorni, si tende a confondere le case prefabbricate in legno con le loro cugine minori, cioè casette da giardino o case mobili in stile americano. La realtà è che le case in legno, in Italia, sono vere e proprie abitazioni di nuova generazione, necessitano quindi di tutti gli adempimenti tecnici e normativi di una casa tradizionale.
Per farla breve, per la costruzione di una casa in legno sono necessari, un terreno regolarmente edificabile, le competenze di un tecnico che si occupi del progetto, un regolare permesso di costruire, e un’impresa che si occupi della sua realizzazione. Alla pari di una casa tradizionale.
Vediamo alcuni dubbi che possono sorgere nel dettaglio.
Dove costruire una casa in legno?
Chi vuol costruire una casa in legno non può certo farlo sul suolo pubblico o su quello altrui benché abbandonato. Bisogna essere titolari di un terreno o, quantomeno, del relativo diritto di superficie (quel diritto cioè che consente di costruire un bene immobile sopra il suolo altrui e di conservare la proprietà dell’opera). In buona sostanza chi si chiede dove costruire una casa in legno ha una sola risposta: si può fare solo su un terreno privato proprio o su cui si è ricevuta autorizzazione dal titolare.
Come vedremo meglio nel paragrafo successivo, per costruire la casa in legno è necessario accertarsi che il terreno sia stato dichiarato edificabile.
Quali autorizzazioni servono?
Per costruire una casa in legno su un terreno privato c’è sempre bisogno di una autorizzazione amministrativa rilasciata dal Comune. Si tratta del permesso di costruire, un tempo chiamato licenza edilizia. Quindi bisogna presentare un progetto al competente ufficio con la firma del tecnico (geometra, architetto, ingegnere) che poi dirigerà i lavori; il professionista deve essere iscritto all’albo. Il progetto sarà poi sottoposto al parere di una Commissione edilizia, che lo può approvare oppure approvare con modifiche oppure ancora respingerlo.
Il Comune rilascia il permesso dietro pagamento delle imposte.
Non c’è ragione di esonerare la costruzione in legno dal permesso di costruire dal momento che la stessa è caratterizzata da una modifica permanente del suolo al pari dell’edificio in mattoni.
Per il rilascio del permesso è necessario che la casa in legno venga costruita su un terreno dichiarato edificabile.
Chi costruisce una casa in legno senza il permesso di costruire commette un reato: quello di abuso edilizio.
Si può costruire su un terreno agricolo?
Un terreno agricolo è, per definizione, un terreno destinato alla coltivazione della terra e all’allevamento del bestiame, pertanto la possibilità di edificarvi costruzioni in legno o in qualsiasi altro materiale è mantenuta entro limiti molto stringenti dalla normativa nazionale e regionale.
In generale, non è consentito a tutti costruire una casa in legno su un terreno agricolo a meno che la costruzione non sia destinata ad usi diversi rispetto all’abitazione (ad esempio per la raccolta di legna, di attrezzi da lavoro, come stalla o fienile, ecc.) a condizione che tale uso sia strumentale rispetto al fondo stesso. In verità, per gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti sono previste particolari esenzioni, compresa la possibilità di destinare la costruzione a “casa colonica”.
In ogni caso la normativa può variare da Regione a Regione per cui sarà bene informarsi correttamente presso l’ente locale ove si intende costruire.
Ci sono tasse da pagare?
Sbaglia chi crede di sfuggire alle tasse se acquista o costruisce una casa in legno. Tanto le imposte sugli immobili (ad esempio l’Imu) quanto quelle sui servizi locali (la Tasi e la Tari) vanno corrisposte su tutte le opere classificate come «nuova costruzione», a prescindere quindi dai materiali usati. Applicandosi la disciplina delle normali imposte sulla casa, ci si può avvalere anche delle relative agevolazione previste per l’abitazione principale. Quindi, chi ha residenza in una casa in legno, costituendo questa la propria abitazione principale, non paga né Imu né Tasi (allo stato attuale infatti non dovute).
A chi posso rivolgermi per costruire la mia casa?
Le case in legno, secondo i principi della bioedilizia, sono case che utilizzano le tecnologie più moderne per ottenere prestazioni di eccellenza in termini comfort abitativo, sicurezza e risparmio energetico. Necessitano quindi di un’elevata competenza tecnica che consenta di combinare le peculiari caratteristiche dei materiali costruttivi con impianti di ultima generazione, come pannelli fotovoltaici e pompe di calore. Pertanto è consigliabile rivolgersi ad un’impresa e ad un tecnico ( geometra, architetto, ingegnere) con una solida esperienza nell’ambito delle costruzioni in legno.